martedì 15 dicembre 2009

il Crocifisso

Spenti i riflettori mediatici sull’argomento, pubblico questo post che avevo in animo da tempo. Il fatto è che non volevo davvero aggiungere la mia voce alle urla che si scontravano con violenza su un fatto che secondo me merita solo di passare sotto silenzio per la sua pochezza e stupidità, al cospetto di problemi davvero gravi che prostrano l’uomo e di cui invece pochi hanno il coraggio di parlare.
Infine ho deciso di esprimere quello che penso perché vorrei dare il mio microscopico contributo soltanto per proporre un punto di vista diverso, di una diversità, secondo me, sostanziale ...
Quindi innanzitutto non dirò se sono d’accordo o meno che sulle pareti della scuola pubblica campeggino i crocifissi. Certo che ce l’ho un’idea in merito, tutti ce l’abbiamo, ma mi sembra un argomento così ozioso, così davvero inutile! Se non avessimo altro di cui parlare …
Quello che voglio dire è invece un’altra cosa: quante volte abbiamo sentito vomitare irritanti fiumi di parole sulla presenza dei crocifissi nelle scuole dagli schermi televisivi? Basta! Davvero quanti sono i cristiani che come me non ne possono più di vedere la propria fede strumentalizzata in questo modo così meschino? Quanti sono i cristiani che come me si rattristano nel vedere fratelli e sorelle ingannati, che animati dal più profondo e sincero amore per il Crocifisso corrono però a schierarsi dall’una o dall’altra parte, arruolandosi in eserciti mercenari per combattere una guerra puramente ideologica che davvero, davvero non è la nostra!
Perché questa trappola, questa tentazione nella quale cadiamo ogni volta con tutte le scarpe? Perché il nostro amore per Gesù ha un peso nel mondo, ha una forza dirompente e allora è meglio canalizzarla dove non fa danno, dove non turba lo status quo dei potenti di turno, anzi magari lo rafforza e lo consolida. Ma perché siamo così ingenui e ottusi? Perché pensiamo a delle statuette di legno appese sulle squallide pareti di squallide scuole e non ci preoccupiamo di quello che tra quelle pareti si fa, o meglio non si fa, non si insegna, non si costruisce. Perché ci preoccupiamo di essere contro un poveraccio di un ateo e non ci preoccupiamo di essere contro le ingiustizie che facevano già urlare i profeti di due millenni e mezzo fa!


Il Signore mi perdonerà se dico provocatoriamente che me ne andrei volentieri in giro per tutte le scuole a spiccare tutti i crocifissi e a urlare che siamo ipocriti se il Signore Crocifisso è un “simbolo culturale” da difendere con le unghie e con i denti e non è invece il fratello sofferente che incontriamo ogni giorno, cicatrice nel nostro cuore, stimmate nei nostri pensieri ogni giorno, se il Cristo Crocifisso non è il modello della nostra esistenza. Siamo ipocriti se siamo disposti a batterci per il “logo” delle nostre sicurezze, il talismano contro le nostre paure e non siamo pronti a dare la vita per l’ultimo e più pezzente dei fratelli come Lui ha fatto. Siamo ipocriti se inseguiamo la vittoria ideologica invece di preoccuparci di vivere l’esortazione di Gesù di essere ultimi e servi di tutti. Io credo che in questo tempo in cui c’è chi ci attacca e chi ci blandisce, chi ci muove guerra e chi ruffianamente ci compiace, chi ci diffama e chi compra il nostro “stare buoni” abbiamo davvero la meravigliosa opportunità di vivere e testimoniare la nostra libertà, libertà dei figli di Dio, la libertà di appartenere alla corte di un solo Signore e solo Lui seguire e solo per il suo Vangelo lottare e solo per il Suo regno lavorare. Al contrario di chi è servo delle ideologie o di altri dei, abbiamo la libertà di avere le pareti spoglie e vuote ma il cuore pieno, poveri di potere e pieni di amore, perseguitati ma già salvi in Cristo Risorto.
Siamo anche liberi dai “simboli culturali”, libertà che ci permette di vivere la nostra cultura senza esaurire in essa la nostra identità. La nostra identità è Cristo e in Cristo l’Uomo, tutti gli uomini. La nostra identità non è nei simboli ma nel cuore. Credo che la definizione di “simbolo” a Gesù vada davvero stretta! Ma poi anche fosse, ce lo siamo chiesto? il Crocifisso sarebbe simbolo di cosa? Se riflettessimo sul vero significato di quella icona ci sentiremmo ridicoli ad armarci gli uni contro gli altri in suo nome, ci vergogneremmo di difendere la sua presenza sul muro tendendo il prossimo fuori dalla porta.

domenica 13 dicembre 2009

mother teresa


Per dare amore a qualcuno bisogna entrare in contatto con lui.
Se ci interessano soltanto i grandi numeri
nei grandi numeri ci perderemo
e non riusciremo a incontrare il singolo uomo
nell'amore e nell'attenzione.
Credo in ciò che accade tra uomo e uomo.

sabato 12 dicembre 2009

Signore, insegnami ...


Condivido con voi una preghiera bellissima nella sua semplicità. Mi accompagna da quando avevo 11 anni e ancora oggi, in molte situazioni quotidiane o straordinarie, affiora alla memoria e mi aiuta a viverle con lo spirito migliore ...


PREGHIERA DELLA GUIDA*

Signore, insegnami ad essere generosa,
a servirti come lo meriti,
a dare senza contare,
a combattere senza il pensiero delle ferite,
a lavorare senza cercare riposo,
a prodigarmi senza aspettare altra ricompensa
che la coscienza di fare la tua santa volontà. Amen.


*Nell'anno 2010 si celebrerà il centenario della fondazione del guidismo. Sarà l'occasione per ogni guida, ogni ragazza (e perché no, ogni ragazzo!), di ripensare la femminilità guardandola da un punto di vista un pò speciale ...

venerdì 11 dicembre 2009

mother teresa


Importante non è quello che facciamo ma quanto amore mettiamo in quello che facciamo;
bisogna fare piccole cose con grande amore.

martedì 8 dicembre 2009

fatti capacità io mi farò torrente


Santa Caterina da Siena, patrona d'Italia, grande mistica del 1300, illetterato Dottore della Chiesa e protettrice delle scolte, donna umile ma dal carattere d'acciaio, dalle cui labbra pendevano papi e imperatori (vi consiglio di leggerne la biografia) ... così si sentì dire da Gesù mentre era in preghiera: "Fatti capacità, io mi farò torrente".
Questo blog è dedicato alle nostre minuscole capacità e al fragoroso Torrente, a tutti noi che non smettiamo mai di cercare la Verità, la Bellezza e la Gioia e che puntualmente ci sentiamo trovati. Ma anche a quei giorni d'arsura e desolazione e al vento leggero che sussurra nel deserto.

Benvenuti, queste pagine sono anche vostre.